Cortocircuito di radicali,cultori di morte/eutanasia…
Stando alle teorie dei suddetti “liberal” (a cui dobbiamo
sempre inchinarci tutti senza se e senza ma),questa
donna sta esercitando il suo pieno diritto all’autodeterminazione:il corpo è
suo,la vita è sua,quindi ne fa il cavolo che le pare;anche dargli fuoco (eh…
sarà pur libera di darsi fuoco?). Spulciando
un po’ nell’articolo annesso,si scopre che tutti (io dico giustamente,dal
mio punto di vista,ma contraddittoriamente,dal punto di vista di quello che poi
il mainstream va predicando fino allo sfinimento… x non essere volgari) sono meravigliati di scoprire che nessuno
sia andato lì a salvare questa povera donna. Già… gli stessi che poi troviamo
battersi per suicidio assistito (“in nome della libertà invalicabile delle
persone sulla propria vita e sul proprio corpo”),per soppressione di disabili/malati inguaribili (e non incurabili:è
diverso),gli stessi che poi,di fronte al
97nne malato di Alzheimer,vuole farci la predica,perché “tanto che senso ha la sua vita?”. Ecco. Sono andati in
cortocircuito. E questo è il motivo per cui noi medievali/antiquati facevamo il
paragone della persona che troviamo seduto sul cornicione,mentre sta per
lanciarsi nel vuoto:che si fa? Va rispettata la sua volontà? Va addirittura
aiutato (come predica il buon Cappato),dandogli
pure una spintina,così da facilitargi il lavoro? Oppure,forseforseforse,possiamo
tentare di salvargli la vita? Che si decidessero però.
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