sabato 12 settembre 2020

WORKING MOMS:IL SOLITO VECCHIO DISCORSO.

 


Vogliamo aiutare le famiglie.
Volete aiutare le famiglie?
Ottimo!
Ma perché date per scontato che le famiglie siano composte solo da genitori che lavorano?
Ci sono madri (e invero sono tante) a cui stare a casa coi propri figli, piace. Ci sono madri a cui dà soddisfazione occuparsi attivamente dei propri bambini, seguendo da vicino la loro crescita e prendendo decisioni educative personali. Ci sono madri che decidono che fino a che il loro bambino non è capace di comunicare, non vogliono affidarlo ad altri se non nonni o zii. Ci sono madri che, facendo due conti, preferiscono stare coi figli piuttosto che ricevere uno stipendio col quale pagare qualcuno che lo faccia al posto loro. Ci sono madri che, nonostante continuino a studiare e ad acquisire titoli di studio, decidono di lavorare con gradualità, attendendo il momento in cui il figlio è più sereno nello stare con altri. Ci sono madri che continuano a fare volontariato attivo anche coi bambini. Ci sono madri alle quali la maternità apre le porte per un altro mestiere e altre opportunità. Ci sono madri che sono stufe di doversi sentire sottomesse da un mondo del lavoro che le tratta come fossero mezzi-uomini. Ci sono madri che vogliono essere presenti nella vita dei figli poiché non vogliono delegare altre persone a farlo. Ci sono madri che si sono dovute arrangiare -durante il lookdown- e hanno capito quanto valgono sia dal punto di vista educativo, sia dal punto di vista istruttivo-scolastico. Ci sono madri che hanno bisogno di tornare al lavoro. E ci sono madri che vogliono anche dedicarsi alla propria professione. Ci sono madri che hanno figli malati e che è preferibile non frequentino il nido.
Ogni madre è un prototipo: non siamo mai tutte uguali.
Quindi, grazie forza-politica-che-usa-la-famiglia-(anzi le famiglie)-per-prendere-voti, ma non tutte abbiamo le stesse esigenze. C'è chi vorrebbe essere sostenuto nel proprio essere genitore direttamente e chi vorrebbe un aiuto concreto per dedicarsi anche al lavoro.
Tutte le madri vanno rispettate





 

Mi ha molto colpito questo post di Rachele S. (nome non più appuntabile per intero causa blocchi e censure continui… anche lei è una che dice cose particolarmente rivoluzionarie,come ad esempio che le madri crescono i figli o che i bambini vogliono mamma e papà 😆,quindi è stata costretta ad oscurare il suoi nome),discorso logico,ineccepibile sul solito tema spinoso delle madri lavoratrici,che,a quanto pare,sono considerate l’unico modello accettato/accettabile dalla nostra società malata,secondo cui è molto più ammirevole una donna che lascia i propri bambini al nido (nelle mani di estranei,quando hanno 4 mesi di vita) rispetto ad una che magari,pur avendo validi titoli di studio (ricordiamo che lo studio,la conoscenza,la curiosità e la motivazione per l’apprendimento non solo soltanto un mezzo per accedere al mondo del lavoro… possono esserlo,ma anche no;una persona può tranquillamente studiare per la terza laurea,ma lavorare come commessa o friggere patatine al Mc Donald,così come può studiare per il dottorato in astrofisica,ma iniziando un’attività privata che porta cornetti caldi a domicilio),ritiene un attimino più giusto allevarli da sé,nella sicurezza della sua casa e senza dover regalare lo stipendio ad una persona che inizierebbe a vivere nella sua famiglia,al suo posto.

Il modello di famiglia (e di donna) oramai accettato (e possibile) è solamente questo,perché occuparsi della propria famiglia è quasi un tabù:perfino dirlo è riprovevole… Anche se però,bisogna ammetterlo,le (uniche?) persone che poi hanno da ridire sono proprio le donne,le tipiche “chi sei tu per giudicare/dobbiamo essere solidali l’una con l’altra/nessuno deve mettere bocca nelle scelte altrui”,quando poi la bocca ce la mettono eccome!

Le peggiori critiche ad alcune delle mie solite pericolose attività sovversive (vedi:preparare la cena/stirare bucato/bollire verdure et similia) le ho ricevute sempre dalle suddette “siamo libere di fare ciò che vogliamo”,perché siamo sempre libere,purché facciamo quello che fanno loro (mi sembra logico).

Ciò non toglie l’ammirazione per quelle donne/madri che poi,per ovvi motivi economici (vedi:marito che perde il lavoro,vedovanza precoce,disastri finanziari vari,malattie e così via),pur di sfamare la famiglia,iniziano a lavorare fino alle 8 di sera,ammazzandosi di fatica:questo è fuor di dubbio.

Ma le situazioni estreme non sono poi la norma… sono un’eccezione:guardando le situazioni da vicino,ci accorgiamo che poi la quasi totalità di queste donne sta fuori di casa fino alle 8 di sera per poter evadere.

Sì,evadere.

Ascoltate i loro discorsi e ve ne accorgerete:preparare il passato di verdure al bambino di 6 mesi oppure mettere della biancheria nel cestello che gira è considerata quasi un’offesa,una umiliazione (??),qualcosa che sa di oppressione (piccola nota:anche se vivi da sola devi lavare la biancheria e spazzare a terra,a meno che tu non voglia vivere in un porcile;e comunque,in quella casa ci vivi anche tu,quindi non fai da cameriera a nessuno,né tantomeno occuparti della tua famiglia ti rende una schiava,anzi),di svalutazione,di sconfitta.

Anche se poi fare le stesse cose quando vivi con l’amica o coi gatti smebra miracolosamente prendere una piega diversa J a quel punto,è un’attività come un’altra. Miracolo… (ovvio:il solito problema è l’uomo… è con lui che hanno problemi,ma sorvoliamo)

Ecco perché dare aiuti alle famiglie vuol dire soltanto inventarsi gli asili free J così tutte giù al lavoro,quante più ore possibile e quanto più presto possibile:non vorrete mica trascorrere 2 mesi in più a casa coi vostri bambini?

Noooo!

Sacrilegio!

Vedete,cari ministri per la famiglia (sicuramente ne avremo uno tanto carino che zappava la terra fino all’altro ieri,ma tanto non importa… e mi fermo qui),come dice bene Rachele,ci possono essere tanti tipi di madri e ad alcune non importa un fico secco dell’asilo gratis,perché i bambini di 3 mesi proprio non ce li vogliono mandare (aah… donne fallite!):queste strane donne venute dal medioevo (che ci ha regalato opere d’arte sublimi,cattedrali,p0emi d’amore…),insieme ai loro cavalieri (la mia indole medievale viene sempre fuori a un certo punto),vorrebbero sapere che è possibile anche lavorare più in là,quando i figli siano per lo meno in grado di stare su 2 gambe da soli,vorrebbero sentirsi dire che stanno facendo un buon lavoro a non delegare subito qualcuno alla cura dei loro piccoli (sì,perché questi bambini cresciuti come si deve,sapete,un giorno,saranno dei buoni cittadini,poiché saranno stati seguiti,indirizzati e non lasciati allo sbaraglio come piace alla vostra idea di famiglia “liquida”;magari non saranno teppistelli che vanno a spaccare strade perché non sanno cosa fare della loro vita o piccoli selvaggi che manifestano per legalizzare le sostanze stupefacenti:saranno dei bravi medici,sapranno progettare strade su cui camminiamo tutti,sapranno insegnare…),vorrebbero sapere che è possibile non essere etichettate come “perdenti” o “fannullone”,solo perché non entrano in un ufficio la mattina.

Potete arrivarci?