giovedì 20 dicembre 2018

FEMMINISMO - REDPILLATORE



L’argomento femminismo (che oramai indica semplicemente misandria e odio/guerra verso l’uomo) mi appassiona da sempre,ma soprattutto da qualche anno a questa parte,cioè da quando tutte queste misandriche/femministe me le ritrovo ovunque (tra le “amicizie”,tra la parentela,tra conoscenti… ecco perché continuo a preferire gli uomini anche x le amicizie),proprio io,che sono un’estremista riguardo a questo tipo di tematiche (ok,non solo,lo ammetto). Io sono una dichiarata antifemminista e questo è noto a tutte le persone che mi conoscono anche un minimo e non ho mai nascosto la cosa,pur regalandomi tante inimicizie/screzi con la > parte delle persone (ma non sono il tipo che si strappa i capelli o si impicca e questo pure è abbastanza noto);però,devo anche ammettere che i miei punti di vista sempre abbastanza netti mi permettono subito di capire con la velocità della luce chi tenermi attorno e chi allontanare il più possibile J ma questo è un altro discorso. Ho trovato diversi articoli interessanti del Redpillatore:devo innanzitutto precisare (credo per la volta n°800000 circa,come ho già fatto pure in un piccolo video/monologo di risposta per certe “amiche” che mi hanno ripetutamente attaccata su un social e di questo ne vado orgogliosa:essere in disaccordo con loro,le loro vite grije,gli ambienti di bassissimo livello in cui sono immerse le loro menti logiche come una locusta in coma farmacologico mi rende abbastanza orgogliosa) che il mio completo dissenso va al femminismo degli anni 2000 (la solita 3rd wave) e non a quello che si è battuto x l’istruzione o il diritto di voto;il mio totale disappunto va a quello che è sinonimo di misandria,di odio verso il maschio,verso la famiglia,verso l’uomo visto come leader della famiglia,come colui che prende decisioni importanti e via discorrendo. Sì,perché,nonostante tutto,io continuo a pensare che l’uomo debba essere il leader (e non solo della famiglia:lo penso anche per quanto riguaurda altri ambiti):non ritengo che le donne siano adatte a ricoprire ruoli troppo “elevati”,proprio a causa della loro natura ben più emotiva e non tanto competitiva (testosterone docet) per cui,laddove siano relegate a ruoli a forte componente maschile (competitività elevata,stress a palla e necessità di rimanere lucidi/freddi sotto pressione),qualcosa inizia ad andare storto;molto storto aggressività esasperata,emotività a 1000,tutto perché c’è una natura (femminile) che sta venendo calpestata.
So che a questo punto qualche femminista verrà a mettermi una bomba sotto casa.
Un po’ come pretendere da un uomo 10 o 12 ore/day in completo stato femminilizzato,obbligandolo ad occuparsi di lagne emotive (
di cui non se ne frega obiettivamente un tubo),di giocattoli per bambini,di pizzi e merletti o di decorazioni natalizie… Credo che,nel giro di poche ore,ci troveremmo di fronte ad un essere spiaccicato a terra come una sogliola morente:l’uomo,come è noto (e come non si può dire),è ben più incentrato nel problem solving,nell’azione,vuole avere qualcosa da fare,da risolvere,vuole passare all’azione,non è sicuramente interessato a chiacchierare all’∞ di chi ha detto cosa a chi o di cosa ha pensato quello lì,né di come interpretare la parola che ha sussurrato il tipo che mi interessa quando mi ha vista. Ecco,volendola fare molto semplice e banale,le cose stanno così. Le donne stanno agli uomini come il Na+ sta al Cl- J (il mio background chimico viene sempre fuori),nel senso che siamo esattamente come una specie di dipolo,dove 1 è elettropositivo e sta da un lato e l’altro/a è elettronegativo/a e sta tutto/a da un’altra parte,distante,opposto,ma complementare:le loro diversità li fanno vivere su pianeti distanti,però,la loro eterogeneità li porta ad avvicinarsi,proprio a causa delle differenze incontrovertibili. Ecco perché questa storiella della parità non mi ha mai convinta per niente:al di là dei sacrosanti diritti individuali che abbiamo tutti,senza differenza di sesso,di razza o di orientamento politico (e qui avrei pure qualche dubbio,ma sorvolo),il resto è fuffa. Fuffa illogica e campata in aria,aria fritta.
Inizio col dire che queste sedicenti femministe da strapazzo non sono affatto come vogliono far credere:tutto il loro livore si limita a scrivere qualcosa tipo “la 194 non si tocca” oppure “l’utero è mio” su dei cartelloni che sanno allestire pure dei bambini di 2a elementare perché devono ribadire il loro inalienabile diritto ad ammazzare (
spesso pure all’insaputa dei loro partner/ex partner o mezze conoscenze di una sera) i bambini che portano in grembo (in barba al “il corpo è mio”,visto che quel corpo è del bambino,non tuo,ma lasciamo perdere anche questa) oppure,quando proprio esprimono il meglio di sé,si inventano cavolate come il “freebleeding” (perché la mestruazione è naturale,quindi non va trtattata con riservatezza come ogni donna sana di mente fa),insomma,riversano tutta la loro frustrazione (dovuta al fatto di voler a tutti i costi calpestare la propria natura per diventare altro che non saranno mai) sul mondo,sugli uomini,su chi non la pensa come loro,sulla natura (che non accettano),sul patriarcato (che,contrariamente a quello che pensano le loro teste bacate,è stato ciò che ha salvaguardato e protetto la donna x secoli,che le ha assicurato di non morire in guerra o in miniera e di restare riparata sotto un tetto con i suoi figli),sul matrimonio,sui bambini (che o uccidono in grembo o fanno crescere senza padri in un’insana atmosfera misandrica antivirile). Di donne così ne conosco a palate (per mia sfortuna) e devo dire che,osservandole,ho capito alcune cose:innanzitutto non sono felici,ma frustrate,avvilite,oppresse (e non dal patriarcato,bensì dal matriarcato che hanno loro stesse creato,condizione che le ha autocostrette a prendere sulle spalle anche il ruolo dell’uomo):le vedi costantemente con l’espressione tipica di chi ha appena ingurgitato un limone salato,le vedi stanche,avvilite,stressate,oberate di lavoro,tra figli (senza padri),debiti fino al collo,corse contro il tempo,speed date improbabili...

Il tasso di depressione fra le donne è in continuo aumento negli ultimi decenni.
Nel tentativo di assumere un ruolo maschile esse hanno forzato la loro natura e non sono state in grado di gestire lo stress relativo.Per fare carriera sacrificano la famiglia, ma poi verso i 35-40 anni si accorgono che la loro vita è misera e così cercano di rimediare, ma per molte è già troppo tardi e così finiscono per fare le gattare rompicoglioni, acide e misantrope

Da queste righe che ho appena letto,vedo che la conclusione a cui siamo arrivati è la stessa J Sì,fanno le gattare,anche se questo fenomeno ancora non mi è del tutto chiaro:forse il gatto è un surrogato di bambino? Oh… mi sono appena ricordata che,giusto ieri,una di queste qui,mi ha dato della “specista” (questa è nuova:la devo segnare come nuovo aggettivo del 2018,dopo i soliti medievale/fascista/bigotta/omofoba),perché ho osato leggerissimamente meravigliarmi quando mi ha detto che si può benissimamente paragonare l’affetto/amore che si nutre verso un figlio o un genitore e quello che si nutre per il gatto/cane (anzi,mi ha proprio detto che è =!). Colgo l’occasione di dare un piccolo suggerimento agli uomini:appena conoscete una che si dichiara vegana/vegetariana,gattofila,femminista (e pure islamofila,tanto per coerenza),che mette al 1° posto tutto fuorché voi e il vostro probabile/potenziale futuro/matrimonio insieme,scappate a gambe levate,perché è una trappola! Al 1200%,cercherà di mostrarsi la dolce mogliettina che si prenderà cura di voi,però,appena avrà ottenuto ciò che vuole,la sua natura si paleserà più chiara che mai e la sera non saprete neanche dove (e con chi) è finita;ascoltatemi! Ne avrò conosciute minimo 20 così e il copione è sempre =. Se volete una compagna di vita,mi dispiace dirvelo,ma serve che lei ragioni in un certo modo,che sia cresciuta in un certo modo (no ambienti misandrici,no padri latitanti,no cresciute con divorzi e da madri single,perché farete la fine degli zerbini anche voi nel giro di 1 o 2 anni),che dia assoluta priorità a voi,che vi veda come leader,come chi prende le decisioni in casa,che sia felice di prepararvi la cena,di farvi trovare quello che vi piace dopo una giornata di lavoro,che sia felice di seguirvi in caso di spostamenti dovuti al lavoro. Ora,come sempre,qualc1 mi dirà che tutto questo fa molto moglie anni ’50 ed infatti è così:è esattamente questo che dovete trovare,se non volete trovarvi in un’aula di tribunale a supplicare un giudice (che al 90% sarà una donna femminista che vorrà vedervi marcire sotto un ponte per vendicarsi di chissà chi o chissà cosa) di farvi sopravvivere. Quello che dovete trovare è una donna che voglia fare/essere donna e non una che sia interessata solo a competere con voi:una che che voglia collaborare a costruire qualcosa,che sia contenta se emergerete,se raggiungerete gli obiettivi per cui avete lavorato sodo da una vita. Tornando al Redpill,possiamo affermare con assoluta certezza che queste qui sono depresse,sono tristi,che si sono autoseppellite sotto le macerie di rabbia e frustrazione che hanno creato loro stesse,soprattutto perché vorrebbero disperatamente esprimere il loro essere donne,la loro natura,però non vogliono apparire “deludenti/perdenti” agli occhi del mondo,non vogliono mostrare ciò che sono realmente e si ostinano a fare la parte delle dure,delle “uome” che non hanno bisogno di nessuno (e invece eccome se ne hanno bisogno!);le vedi ripetere sempre le stesse frasi,che oramai ho imparato a memoria: “Sono autonoma,un uomo non mi serve/Gli uomini sono inutili e deboli/Solo noi donne siamo forti” e cavolate varie a cui non credono neanche loro stesse,perché poi tornano a casa a piangere e/o si fanno trattare come oggetti senza valore dal 1° che passa sotto la finestra di casa. Ecco,questo è un altro punto:tutta la loro guerra al maschio cattivo che non deve trattarle come cose da usare ha finito per farle trattare pure peggio,poiché,grazie (si fa per dire) alla libertà sessuale senza limiti portata all’ennesima potenza,hanno ottenuto dei rapporti anaffettivi e totalmente svincolati da amore e responsabilità,che hanno autorizzato (giustamente) l’uomo a comportarsi nel peggiore dei modi (che loro avrebbero voluto combattere),della serie: “Io mi diverto,tanto domani neanche mi vedi più”. Da qui,consegue tutta la delusione e la frustrazione derivante dal non trovare rapporti stabili,profondi,duraturi. Diciamo che sono andate un po’ in cortocircuito J il loro negare la propria profonda natura (femminile) che vorrebbe esplodere le porta a compiere delle scelte che vanno in netta contraddizione con ciò che desidererebbero veramente. Da qui,la loro proverbiale aggressività,l’eccesso di rabbia/emotività,di frustrazione e quant’altro,che poi finiscono spesso per sfociare in episodi assurdi come quello della tipa che ha buttato l’acido in mezzo alle gambe di un uomo che dormiva in metropolitana che,2° lei,la stava molestando mediante “manspreading” 😱Devo confessare di averci messo un po’ a comprendere quest’altra cavolata che si sono inventate,perché davvero non riuscivo a capire che cavolo fosse… Poi ce l’ho fatta e devo dire che il fondo sembra non essere mai raggiunto. In definitiva,possiamo dire che tutto questo eccesso di ginocentrismo (che dà fastidio perfino a me che sono donna) e misandria sta finendo per rivoltarsi contro loro stesse,che ora appaiono tutto fuorché felici e realizzate (una donna difficilmente si realizza basando la sua vita solo su competizione e leadership),che appaiono trattate più che mai come oggetti dagli uomini (che si sentono sminuiti e che quindi non hano più interesse a proteggerle),che sono diventate forti solo all’apparenza,che vorrebbero disperatamente esprimere ciò che sono veramente e che avrebbero bisogno solo di trovarsi protette da un uomo forte che sia in grado (e abbia voglia) di essere fote anche per loro. L’atteggiamento da camionista ubriaco che vuole fare a botte o che beve fino alle 4 del mattino non è esattamente la strada giusta per ricevere rispetto o amore da un uomo,né dalla società;io credo che la strada da percorrere sia assolutamente un’altra:ritrovare la femminilità,il gusto di esprimerla,ammettere le profonde differenze che ci sono con l’uomo e sfruttarle per collaborare (e non gareggiare o competere,perché non c’è nessuna guerra) insieme,senza aver paura di dimostrarsi deboli o fragili.

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