La nuova frontiera del femminismo odierno sapete qual è?
Riprodursi "da sole" (solita menzogna propagandata dalla "girl power",dal momento che l'essere umano non è un batterio e che ha quindi bisogno dei gameti maschili),tanto per ribadire (come se ce ne fosse bisogno,once again!!) che l'uomo non ci serve a niente,neanche più per procreare.
Mhhh...
Sì,certo,
Questo è ciò che vi raccontano.... ma poi piangono la sera perché non hanno nessuno che le ama.
Io lo so.
Le donne non posso dare la vita, come nemmeno gli uomini. Alla donna spetta il gravoso onere della gestazione e della "creazione materale" di un essere vivente e all'uomo spetta l'onere di PRO-creare e di assistere alla crescita del bambino; cosa quest'ultima voluta dalla biologia e dalla società (vedi monogamia, addiritura il patriarcato). L'equivoco nasce da qua. Per quanto ci si possa sforzare a pensarla diversamente se mettessimo dieci donne in un'isola deserta nel pacifico, tornando dopo un anno ne troveremmo al più sempre dieci, forse più abbronzate ma sempre dieci; ugualmente se fossero tutti uomini li troveremmo sicuramente intenti a giocare a calcetto ma al più sempre dieci sarebbero. Quello che alcuni indicano come "errore" genetico cioè la nascita di un cromosoma maschio è probabilmente il più alto livello di selezione e ricerca di perfezione che la natura ci ha regalato. La possibilità che un essere vivente possa portare i suoi geni in giro e possa riprodursi contemporaneamente con persone "simili ma comunque diverse" mescolando e migliorando le generazioni ci ha resto quello che siamo. Capaci di superare epidemie e avversità che nei millenni ci hanno attaccato.
RispondiEliminaSe fossimo stati ancora come i batteri probabilmente saremmo morti milioni di anni fa con la prima epidemia seria su larga scala o con una glaciazione, un minimo difetto genetico e saremmo scomparsi.
Qua il caso della cantante è da manuale. Abbiamo una persona che, libertà sua, ha fatto scelte della sua vita personali che nessuno può criticare, poi però è morto il padre e a quel punto si è resa conto di due verità: 1) il limite temporale della vita 2) l'ipotesi di viverla in solitudine. Ed ecco che, non avendo più molto tempo per le relazioni, si decide di "generare" vita per conto proprio ma sempre e comunque con l'aiutino del PRO-creatore (la cosa varrebbe anche per gli uomini ma in misura ridotta). Siamo tutti d'accordo che fornire gameti maschili sia più semplice di quelli femminili ma resta il fatto che qualcuno è dovuto andare a masturbarsi in una stanzetta per permettere alla cantante di "sterzare" nella sua vita. Incredibile che la gente non se ne renda conto.
Alla "vecchia maniera" due persone di sesso opposto si conoscono, si frequentano, si piaciono e arrivano ad un punto di maturità in cui decidono di "partecipare" alla creazione di un nuovo individio. Può capitare però che uno dei due o entrambe non possano essere capaci di generare vita. A questo punto la tanto bistrattata società (quella degli stigmi, delle regole con diritti e doveri) si è rimboccata le maniche (soldi, tempo, ricerche) per permettere anche a queste coppie di partecipare alla "sfida della vita". Chi fornisce il proprio sperma compie un atto "potentissimo" ma che oggi giorno viene svilito, sopratutto dalle "girl power", nemmeno fosse donare il sangue. Non ci si rende conto del livello di Cosa accadrebbe se i PRO-creatori (volgarmente detti uomini) decidessero in massa di non prestarsi più nelle "stanzette" a smanettarsi? Visto come vanno le cose nella società "moderna" non mi meraviglierebbe se si inventassero leggi per obbligarli a farlo o magari multe o chissà che altro.
Non in tutti i paesi ma in molti si è deciso di dare accesso a questa "opportunità" anche a persone singole o coppie dello stesso sesso, la battaglia è ancora aperta. Non a caso le banche del seme sono in crisi da tempo perché una percentuale "nuova" si è aggiunta alla domanda di gameti maschili: le donne single e le coppie lesbiche (anche uomini gay). In questa "abbuffata" a farne le spese sono state le coppie non fertili. Capita poi che le persone singole siano guardacaso anche ricche (i VIP): proprio perché magari hanno passato gran parte del loro tempo lavorando o comunque migliorando il proprio status (liberi di farlo) a scapito delle relazioni (quando e se ci sono state). Una donna single di 35 anni che campa con 1000euro al mese ma con il desiderio di "maternità" dubito possa seriamente considerare una procreazione assistita con le spese che comportano e con la prospettiva poi di fare la mamma single a 40anni. La cantante può permetterselo. Le altre si mettano in fila. Che poi ora si sta cercando di mettere in conto alla "società" pure questo genere di spese, ivi compreso il mantenimento del figlio in solitaria; qualcuno ci vede addirittura il tentativo di sostituire il maschio con lo stato. Mi faccio la mia vita, quando mi va e mi sento pronta/o mi faccio il figlio da solo, metto tutto in conto allo stato, poi per crescerlo via di sconti e deduzioni, qualcuno pagherà.
RispondiEliminaTorniamo alla cantante, qua sono evidenti alcune ipocrisie. Avendo un gruppo sanguigno "rognoso" afferma di aver scelto il parner in base al gruppo sanguigno per avere più successo nella fecondazione; il pensiero va a tutte quelle povere sceme (ma anche scemi) che si innamorano e fanno progetti di vita con un compagno che poi si scopre non essere "compatibile", che illusi, prima dovevi chiedere un referto! Anche la scelta del background educativo è ridicolo, come detto senza un collegamento stabile con i figli il proprio background non può in alcun modo influenzare la crescita di un bambino. Se il padre biologico suona il pianoforte non è che il figlio possa diventare un musicista se nessuno gli mostra un pianoforta. A tal proposito occorrebbe farsi un giro nelle banche del seme (una famigerata è danese) per rendersi conto dei livelli raggiunti: i prezzi variano in base alla vitalità del seme (e ci sta) ma anche in base al background e all'aspetto della persona. Come nella più infantile delle fantasie vanno di moda uomni biondi, alti e con gli occhi azzurri (curiosamente i capelli rossi non li vuole nessuno). La banca danese ha aperto una filiale in Cina dove le donne ricche che non trovano partner attraenti e altrettanto ricchi capaci di attrarle vogliono "bambini mezzo sangue" con tratti occidentali, "così saranno carini e più alti". Se l'oggettivizzazione del corpo femminile a scopi commerciali è deplorevole, usare i tratti genetici delle persone come un prodotto del supermercato cosa è? Certo si dice che le donne tendono a "selezionare" più degli uomini ma almeno che lo si fa nella vita di tutti i giorni. Cosa accadrebbe a sessi opposti? In realtà qualcosa di simile esiste ma ce la immaginiamo una banca di ovuli con su scritto "X è alta e bionda, con gli occhi azzurri, Y è più bassa ma ha la 4a di seno. Invece Z è bravissima in cucina (come il donatore della cantante) e viene da una buona famiglia cattolica.". Il giorno dopo ci sarebbero le bombe in strada.
Non è mistero che negli USA vicino ai campus le banche del seme aprano gli sportelli in attesa di giovani studenti universitari pronti a ricevere un centinaio di dollari di rimborso; ma non tutti sanno che se sei 168cm, latino americano, con uno 1% di difetto genetico (che non sapevi nemmeno te di avere) e magari la tua famiglia tira avanti a sovvenzioni non ti apriranno proprio. Insomma per questi ragazzi vale la modalità alla "vecchia maniera" cioè esci, incontra le ragazze, fai amicizia, innamorati, beccati i rifiuti, migliora te stesso, beccati altri rifiuti, usa le app, beccati altri rifiuti, trovati un lavoro (perché un uomo che non può provvedere alla propria famiglia non è un uomo), beccati altri rifiuti, matura, seppellisci i tuoi genitori, invecchia, ammalati, ecc... nel frattempo magari alcune di quelle ragazze divenute adulte avranno deciso la modalità "fai-da-te" gentilmente fornita da uomini "pre-selezionati" da un sistema economico "connivente"; e tutto perché magari non sono state capaci di trovare un "uomo interessante" oppure perché proprio non l'hanno cercato perché impegnate in altro (libere di farlo). La domanda è... se la società permette questo "binario divisivo" cosa ne sarà di quel ragazzo? cosa lo dovrebbe spingere a sentirsi parte di questa società e cercare di migliorarla? La società si ricorderà di lui solo quando ci sarà da andare a spaccarsi per un lavoro faticos, pericoloso e sottopagato o magari per morire per la patria (situazione oggi tristemente di attualità con le liste di coscrizione ucraine rigorosamente per soli uomini che nessuno sa ma sono presenti in quasi tutti i paesi occidentali che hanno dato giustamente accesso alla carriera militare alla donne), della serie: "I tuoi gameti ci fanno schifo ma non andare troppo lontano perché se ci fosse da prendere le bombe mentre le ragazze si mettono in salvo ci puoi sempre servire, che tu sia sposato, accoppiato o single, è uguale".
RispondiEliminaLa cantane poi ci tiene a ricordare che la scelta è ricaduta su Londra perché permette, volendo, di far consocere il figlio al padre biologico, il tutto condito con una micidiale ipocrisia: "Forse è il tipo di persona che AVREI VOLUTO INCONTRARE(1) nella vita; GIOIREBBE(2) nel vedere un bambino così e NON VORREI FARGLI PERDERE(3) questa emozione". (1) povere sceme quelle che ancora usano uscire con gli uomini, (2) pretendi di conoscere i suoi sentimenti senza nemmeno conoscerlo? (3) quanta manianimità, lo fa addirittura per lui.
Tempo fa uscirono dei disegni di legge in scandinavia che volevano rendere retroattiva la possibilità da parte di madre e figlio di conoscere il donatore (che non poteva opporsi), insomma l'apoteosi dell'ipocrisia; il risultato fu un crollo delle donazioni. Di fatto pur essendoci un documento firmato a priori valevano di più la volontà del figlio (nemmeno "presente" al momento della contratto) e la volontà della futura madre ma non la volontà del uomo donatore che al tempo avrà letto e firmato un contratto. Insomma "tu firma qua le condizioni, poi se decidiamo di cambiarle sono fatti nostri e zitto, intanto vai a masturbarti".
Negli USA ci sono stati casi di donne madri con donatore anonimo che dopo un divorzio dal vero marito sono andate a "battere cassa" dal padre biologico dopo che erano riuscite a individuarlo. In un caso si trattava addirittura di prete che da giovane aveva donato, per poi avere la vocazione (bontà sua). E casi al rovescio, donatori invecchiati e soli che hanno cercato di individuare i figli naturali nella speranza di ricevere "amore filiale" nella loro vecchiaia.
La società potrà anche permettersi il "riprodursi da sole", sempre ringraziando gli uomini, l'importante è che dopo ci si assuma la responsabilità che esso comporta.