venerdì 28 agosto 2020

I CULTORI DELLA MORTE IN CORTOCIRCUITO

 

Cortocircuito di radicali,cultori di morte/eutanasia…




Stando alle teorie dei suddetti “liberal” (a cui dobbiamo sempre inchinarci tutti senza se e senza ma),questa donna sta esercitando il suo pieno diritto all’autodeterminazione:il corpo è suo,la vita è sua,quindi ne fa il cavolo che le pare;anche dargli fuoco (eh… sarà pur libera di darsi fuoco?). Spulciando un po’ nell’articolo annesso,si scopre che tutti (io dico giustamente,dal mio punto di vista,ma contraddittoriamente,dal punto di vista di quello che poi il mainstream va predicando fino allo sfinimento… x non essere volgari) sono meravigliati di scoprire che nessuno sia andato lì a salvare questa povera donna. Già… gli stessi che poi troviamo battersi per suicidio assistito (in nome della libertà invalicabile delle persone sulla propria vita e sul proprio corpo),per soppressione di disabili/malati inguaribili (e non incurabili:è diverso),gli stessi che poi,di fronte al 97nne malato di Alzheimer,vuole farci la predica,perché “tanto che senso ha la sua vita?”. Ecco. Sono andati in cortocircuito. E questo è il motivo per cui noi medievali/antiquati facevamo il paragone della persona che troviamo seduto sul cornicione,mentre sta per lanciarsi nel vuoto:che si fa? Va rispettata la sua volontà? Va addirittura aiutato (come predica il buon Cappato),dandogli pure una spintina,così da facilitargi il lavoro? Oppure,forseforseforse,possiamo tentare di salvargli la vita? Che si decidessero però.