venerdì 8 gennaio 2021

CONFRONTO TRA DONNE DI ORA E DONNE DI IERI.

 

Un’amica giornalista che ammiro molto mi ha chiesto di scrivere qualche riga su un argomento che ci sta particolarmente a cuore (il femminismo),mediante il racconto della mia esperienza diretta;chi mi conosce un pochino sa bene che è una corrente verso cui sono molto critica (a dire il vero,ancora non ho trovato qualcosa verso cui io non sia particolarmente critica… è un difetto di fabbrica che mi porto dietro dai 3 anni di età),poiché la ritengo causa del malessere e dell’insoddisfazione femminile con cui abbiamo a che fare oggi. Purtroppo,non esiste quasi più un’area della società (e anche della vita personale di ogni donna) che non sia stata affetta da questa ideologia,che,pur essendo partita bene,con delle idee tutto sommato anche positive (possibilità di istruzione per la donna,diritto di voto,scelte di vita praticamente infinite),è ora diventata la causa principale di frustrazione femminile,guerra continua tra i sessi (che sta portando a stuoli di persone sole,singleness sfrenata e famiglie sgretolate),desiderio di prevaricazione della donna (mediante scorciatoie e facilitazioni tipo quote rosa) e misandria dilagante.

Oggi prendo spunto da un’immagine trovata (in una delle pagine web antiquate e medievali che seguo) che ho postato (con tanto di mie riflessioni lunghe solo 150 righe) in un paio di gruppi di fb (1 in cui mi hanno simpaticamente “eletta” amministratrice,data la mole di articoli/post che sono solita aggiungere e che diventerà un sito,se la smettono con le varie censure):









Rappresenta una donna di 31 anni,una ritratta oggi e l’altra ritratta anni fa,diciamo intorno agli anni ’80 J è un’immagine che riassume tutto quello che ci diciamo un giorno sì e l’altro pure e che poi ha portato a tutte le riflessioni,i post,i fiumi di parole vari di scrittrici/blogger/giornaliste e così via interessate all’argomento. La donna di oggi la ritroviamo sola,con una valigia in mano,quasi sicuramente single e pronta per il prossimo aperitivo in centro con le amiche;l'altra (coetanea) la vediamo con ritratta coi suoi bambini,sicuramente sposata (io immagino con un uomo che le voglia bene e quasi sicuramente non col donnaiolo che la sera esce a rimorchiare donzelle in qualche locale) e io scommetto pure appagata,perché vive una vita consona alla sua età e alle sue esigenze affettive/emotive. Sicuramente le riviste femminili (cioè misandriche) che si trovano in giro ci dicono che questa evoluzione della donna è finalmente avvenuta,perché proprio non ne potevamo più di vivere come anni fa... Finalmente perché ha portato questi epocali cambiamenti di cui non potevamo obiettivamente fare a meno... 😕 Già. Proprio non potevamo fare a meno di tutte le donne odierne che giocano a fare le quindicenni perché non hanno altro in mano,né di tutte le 35nni che passano i fine settimana svolazzando in qualche capitale europea (non che sia una cosa brutta,anzi! E' il motivo che le spinge ad essere scoraggiante e cioè la loro solitudine e il loro senso di vuoto che non sanno come riempire ad essere negativo) per cercare di non impazzire a casa da sole o con l'ennesima uscita tutta al femminile.

Il mio interesse in questa tematica è iniziato alcuni anni fa,quando ho cominciato ad osservare la netta “suddivisione” di 2 fazioni attorno a me:una comprendeva le donne/ragazze che vedevo felici,che percepivo “al sicuro”,protette all’interno di una relazione stabile  (con annesso stile di vita adeguato all’età anagrafica,il che equivale a dire non da 15enne a 45 anni) e l’altra che invece era costituita da donne/ragazze da me definite “traballanti”,con vite molto prossime al disastro (affettivo,economico,sociale) che sembravano naufragare in un mare tempestoso anche in età inoltrata (oserei dire fino alla tomba). Diciamo che anche in giovanissima età sono sempre stata schierata verso una certa corrente ideologica/politica (conservative,antifemminista,pro-family e così via),poiché ho sempre considerato l’uomo come alleato/protettore (ok,ho una visione piuttosto “medievale” e fiabesca della faccenda,lo ammetto,dove ci sono coraggiosi cavalieri che ammazzano il drago a 6 teste per salvare la loro amata rinchiusa nel castello),la figura forte come una roccia che vogliamo avere accanto per la vita e che ci permette di esprimere al meglio il nostro essere femminile,ma anche perché non sono mai stata una sostenitrice della singleness ad oltranza ,quella che oggi ci dipingono come cool,come sfavillante,come vita luminosa e piena di divertimento fino a 97 anni,quella che ci ha “liberato” dai legami (che sono un peso),dalla famiglia,dagli affetti duraturi,da tutto ciò che è solido e stabile,in favore di situazioni “liquide” (per non dire proprio gassose e che evaporano dopo pochi istanti) instabili ed effimere. Ho sempre guardato con sospetto a tutta questa realtà che vogliono rifilarci a tutti i costi (quando vogliono convincerci troppo di qualcosa,quando hanno bisogno di farci accettare per forza un’idea,vuol dire che non riusciremmo a farcela piacere da soli e che quindi non funziona per quello che è),a tutte le sostenitrici di questa ideologia malata e ossessivamente pubblicizzata dalla propaganda in tutte le salse:ci hanno detto che saremmo state infelici costruendo una coppia solida (certo,perché ci saremmo realizzate con le “1 night stand” al fine settimana),ci hanno detto che avremmo evitato volentieri il peso di una famiglia (perché ci sarebbe bastato avere 4 amiche e 3 gatti per avere una vita affettiva appagante),ci hanno detto che il divertimento e i fuochi d’artificio non sarebbero finiti mai (come se questo avrebbe potuto appagarci anche a 60 anni) e che la nostra vita sarebbe stata tutta ostriche e champagne… Ci hanno detto che avremmo potuto vivere “come gli uomini”,con le stesse tempistiche,le stesse modalità (già… peccato che poi la nostra fisiologia e la nostra psicologia siano di intralcio J noi non siamo particolarmente soddisfatte della conquista n°300,se poi quello il g dopo neanche si ricorda come ci chiamiamo;noi ragioniamo più in termini di qualità che di quantità),come se avessimo anche la stessa fisiologia (notizia:il ticchettio dell’orologio biologico non è una faccenda che riguarda gli uomini,che possono tranquillamente prendersi il lusso di fare baldoria fino a 45 anni,ma pure 50 o 55,per poi svegliarsi e figliare con una 25nne in qualsiasi momento) e le stesse esigenze emotive/affettive,ennesima balla colossale rifilataci dal mainstream;una donna non può giocherellare x 35 anni e poi svegliarsi per capire che il suo futuro deve andare in un’altra direzione. Diciamo che troppi fattori renderebbero questo progetto un’impresa piuttosto difficile. Troppe delusioni accumulate,troppo dolore,troppe situazioni finite male,tik tok inesorabile,troppe ore passate al lavoro (con orari maschili,che quindi lasciano poco spazio per fare/essere altro),disillusioni.

E così molte ci sono cadute,perché si sono illuse di poter cambiare vita anche oltre i 25 – 30 anni,cosa che poi non accade mai. Diciamo quasi mai,perché diventa sempre più difficile col passare del tempo.

Ancora una volta,nessuno ci ha detto la verità:una donna si illude solamente di avere tempistiche e abitudini di un uomo,soprattutto se nelle sue intenzioni future c’è una famiglia:volendo dire proprio la dura verità (che non piace a nessuno,lo so),il massimo della nostra appetibilità è tra i 20 e i 25 anni,dopo di che cala… cala inesorabilmente. Cosa completamente opposta accade all’uomo,la cui appetibilità è inversa,perché aumenta proporzionalmente con esperienza/status/carriera (quindi è evidente che loro siano ben più appetibili a 40 anni e non a 20,quando sono acerbi e non hanno niente in mano),poiché noi (sempre per quella bella favoletta dell’ixgamia) non cerchiamo certo delle belle gambe o dei bei capelli (cosa di cui francamente non ci interessa una mazza),ma sicurezza,forza,esperienza,status.

Quindi,dove ci ha portato questa illusione della interscambiabilità? A cosa ci è servito sapere che siamo uguali e che quindi possiamo vivere allo stesso modo,con gli stessi tempi e con le stesse esigenze? Ci ha portato a quello che vediamo oggi:giovani donne carine,istruite,libere (per non dire allo stato brado),che trascorrono gli anni della vita adulta chiedendosi cos’è che proprio ci sia di sbagliato in loro,quando potrebbero stare a godersi la loro famiglia,i loro affetti,la loro casa (e poi,chi più ne ha più ne metta:attività,hobbies,istruzione di vario tipo,miglioramento personale  ecosì via);invece no,perché si ritrovano ad accudire gatti (o cani) e a mangiare vaschette di gelato sul divano la sera.

Wow! Huge improvement!

E qualcuno ha pure il coraggio di dirmi che sono libere e fortunate?

Amiche,questo modo di vivere alla “Sex and the city” può andare bene a 18 anni,a 20,a 22… ma già a 25 le cose iniziano a cambiare ,quando le serate passate tra donne e i fiumi di alcol (e lamentele perché si è sole) cominciano pure a stufare e a non bastare più. Le vacanze con le amiche sono tanto carine,però sappiamo tutti benissimo che,il più delle volte (eh… il 99,99%),si organizzano per andare a rimorchiare qualche bell’esemplare di sesso maschile da qualche parte,per poi sperare che si trasformi nell’amore nato in estate (andiamo,non scendiamo dalla montagna! Sappiamo tutti che è così. Facciamo la crociera per single perché vogliamo guardare il mare o giocare a scacchi la sera? E suuu!).

Per quanto riguarda la mia esperienza xsonale (visto che mi è stata richiesta),se fosse dipeso soltanto da me,io avrei molto volentieri bypassato gli anni “morti” (io li chiamo così,perché sono stati quelli in cui avrei potuto già godere di una casa mia,di un nucleo tutto mio,senza sfiacchirmi dietro a cose inutili,come organizzare stupide serate in qualche locale) trascorsi a pianificare noiose serate in comitive di 20 persone (delle quali a stento 2 o 3 potevo ritenere decenti per scambiare 2 chiacchiere),serate che poi celavano (e non solo per me,ve lo assicuro) sempre la speranza di incontrare una persona interessante che mi portasse via da quella inutile realtà,in modo da cominciare una vita adeguata alla mia età (nota:una ragazza/donna di 24 anni la ritengo già adulta abbastanza per potersi dedicare ad altro,contrariamente a quanto ci fanno credere):ho sempre pensato che una tranquillità affettiva sia la base indispensabile per poterci costruire poi altro “sopra”,come se rappresentasse le fondamenta solide di una casa.

In conclusione,la mia esperienza,le mie osservazioni e le persone che mi hanno circondato mi hanno portato a ripudiare questo ideologia in cui ci ritoviamo immersi,proprio perché ho toccato con mano la vita di chi ha ad essa aderito;il tempo che passa mi sta solo portando ulteriori conferme,soprattutto perché le giovani ragazze che sono state illuse sono ora donne adulte,che stanno pagando un prezzo molto alto.





lunedì 4 gennaio 2021

SIAMO DAVVERO COSI' TANTO + FELICI?

 

Oggi ero in cerca di materiale su cui riflettere/scrivere,quindi mi sono imbattuta in questo film (di cui ho solo visionato alcune scene,ma che troverò assolutamente il tempo di vedere x intero),essendo stata letteralmente rapita dall’anteprima che mi è comparsa su youtube J Appena mi appare qualcosa dagli anni ’50 – ’60,la mia attenzione viene immediatamente attirata da quel “mondo” che ora non c’è più,ma in cui io,in qualche modo (??),vivo.





La differenza coi film di oggi è lampante L e sta soprattutto nelle donne… Cosa troviamo nei film odierni? Semplice:la rappresentazione della donna di oggi,ritratto del fallimento totale,della frustrazione,della solitudine:quante donne veramente felici conosciamo? Quante realizzate appieno e soddisfatte per ciò che hanno? Io poche… ben poche. Diciamo la piccolissima quota che non si è fatta fregare dalle idee strampalate femministe (e dalle mamme 68ine/misandriche/pluridivorziate che quindi le hanno cresciute come delle uome) che le hanno convinte ad essere quello che non sono e a vivere in modo da calpestare la propria natura;quante saranno,in media? Un 10%? Forse. Ma diciamo a stento.

Nei film di 50 anni fa,appariva il ritratto delle giovani donne dell’epoca J donne femminili (cioè,che erano libere di esprimere la propria femminilità,senza sentirsi delle fallite/inutili),che si lasciavano piacevolmente (eh sì,perché non si sognavano neanche lontanamente di accusare il proprio cavaliere di sessismo/maschilismo tossico se apriva loro la portiera dell’auto o se si presentava all’appuntamento con una rosa… no nerano mica sceme come quelle di ora!) corteggiare dai vari pretendenti,donne che non avevano paura di mostrare la propria natura femminile o di iniziare una serena vita matrimoniale in età decente. Quel mondo,quella dimensione passata mi sembra sempre un po’ migliore di quello che viviamo ora,dove dobbiamo nascondere i nostri veri desideri,la nostra natura più profonda,poiché qualcuno (la società iperfemminista in cui siamo immersi fino al collo) ci ha detto che sono sbagliati,quasi da fallite inutili. Le donne di quell’epoca,invece,non avevano bisogno di nascondersi per paura di risultare degli errori umani 😧 tutt’altro. La loro natura le portava al desiderio di esprimere la propria femminilità,la loro unicità e le loro (sacrosante) differenze con gli uomini:nessuna di loro si sarebbe sentita “in colpa” per il desiderio di un uomo protettivo accanto,nessuna di loro si sarebbe mai sentita “oppressa” o sminuita da quello che oggi amano definire l’uomo tossico/patriarcale (che,per inciso,amava proteggere la sua donna e si sarebbe fatto ammazzare pur di difendere la sua famiglia),così come nessuna di loro avrebbe dovuto nascondere il proprio desiderio di formare una famiglia solida e stabile con un uomo che fornisse loro un sostegno,un decente status sociale (care fanciulle,vi do una notizia:anche se vi ostinate a sostenere il contrario,ancora oggi,lo status decente ve lo porta un uomo con le balle esagonali J e sapete perché? Ve lo dico io:perché l’uomo non va incontro alle gravidanze,all’allattamento,né si interessa molto di preparare la torta per il compleanno dei bambini,quindi dedica tutto se stesso alla scalata sociale,fin da giovane),un buon sostegno economico per crescere in sicurezza la loro famiglia (so che vorreste uccidermi adesso),un cognome decente per la propria discendenza (ecco,possibilmente evitando di dare ai propri figli il cognome di qualche pregiudicato o di qualche scaricatore di porto,mettiamola così). Adesso io già conosco i commenti nazifemen tipici,quindi li scrivo qua,così mi porto avanti e loro risparmiano tempo: “Nessuna di noi ha bisogno dei pretendenti,perché sono una cosa vecchia e patriarcale” oppure “Lo status ce lo costruiamo da sole,non abbiamo bisogno di nessuno” o ancora “Questo classismo è sinonimo di razzismo,perché siamo tutti uguali e basta solo stare bene con una personaà balle! Care amiche belle,io inizio a pensare che non crediate neanche voi a tali castronerie che vi ha messo in testa la tv,le riviste patinate (ovvero:pura propaganda misandrica che vi esorta a diventare i nuovi eroi moderni… non so esattamente di cosa,ma vabbè) o la vostra mammina 68ina pluridivorziata/misandrica che odia gli uomini (perché in realtà ne avrebbe un gran bisogno);di pretendenti abbiamo un gran bisogno (e questa è biologia),cosa ampiamente dimostrata dalle vostre coetanee che hanno l’armadietto pieno di antidepressivi già a 30 anni perché si sentono sole. Andate a guardare voi stessi,se non ci credete:troverete tante scatoline con una (e spero vivamente non più di una) di queste sostanze:sertralina,venlafaxina,fluoxetina,paroxetina… Vedete e poi mi date una voce. Questo vuol dire che state insabbiando la vostra natura,senò questo boom di antidepressivi tra donne giovani non ci sarebbe. E poi,tanto per capirci,l’uomo tossico e patriarcale che voi criticate tanto è esattamente quello che desiderate quando dite (più o meno dalle 30 alle 50 volte/die):“L’uomo di una volta non esiste più”,lamentandovi degli smidollati che incontrate (anzi,che vi scegliete,perché po3ste pure evitarli,eh?),visto che non prendono iniziativa,non sono decisi,non vi corteggiano,non sanno cosa vogliono e bla bla bla. Sì,sono quelli proprio. E lo status economico/sociale? “Quello ce lo costruiamo da soleJ eh,come no! Con il lavoretto da 1200 euro al mese con cui non ti paghi neanche una stanza in periferia? Certo,come no. Vi vedo costruirvi imperi da sole stile Donald Trump,ufff! Ci sono svariati motivi per cui questo non accade quasi mai e adesso ve li dico tutti:uomini e donne sono diversissimi e,se l’uomo è tutt’ora quello che costruisce imperi,che scala vette del successo e che dà sicurezza alla famiglia che sta formando (certo,a meno che non decidiate di riprodurvi con il suddetto scaricatore di porto o con un simpatico analfabeta uscito 2 giorni fa di galera),è perché madre natura lo porta a fare questo,vuoi per motivi psicologici/fisiologici (non bisogna essere degli strizzacervelli da premio nobel per capire che l’uomo,durante l’età in cui è meno “appetibile”,quindi diciamo dai 18 ai 25 circa,mette tutto se stesso nella costruzione del proprio status futuro,spinto soprattutto dal testosterone,che lo anima e lo spinge verso la sfida,la competizione… ricordate la storiella del testosterone? E’ sempre la stessa,non è difficile),vuoi per ruolo sociale (sì,care fanciulle,all’uomo fa ancora abbastanza piacere vedere i propri figli crescere in modo decente e non sotto i ponti o vestiti di stracci),ma è questo che fa/vuole. E neanche la balla del “Siamo tutti uguali” mi sono mai bevuta (e io dico che non la bevete neanche voi,solo che sarebbe troppo politicamente scorretto ammetterlo):una donna dell’epoca avrebbe candidamente ammesso di preferire un professionista al suddetto scaricatore di porto,perché è abbastanza ovvio che questo comporta tutta una serie di vantaggi/condizioni,sia in termini sociali che di altro tipo…

Dunque… ma qual è il ritratto della donna che invece ci ritroviamo nei film odierni (intrisi di ostentato femminismo,di donne mascolinizzate ed uomini femminilizzati)? E’ quel modello che spacciano per vincente,liberato (sì,è questo che dicono:siamo state liberate),svincolato da tutto e da tutti,completamente autonomo (they say) ed emancipato J Wow! Detta così,sembrerebbe davvero invitante… Andiamo però ad osservare da vicino e ritroviamo qualcosa di ben lontano da quest’immagine così rosea:ragazze mascolinizzate (non perché lo abbiano voluto loro stesse,ma perché è troppo dura deludere le aspettative di società/amiche/mamme),disorientate,depresse,sole e frustrate,che annaspano in un mare di incertezze anche a 35 anni,che sono state illuse (dal femminismo,of course) di non aver bisogno di nessuno (ma che poi si ritrovano a non poter neanche pagare una stanza da sole),che brancolano nel buio di relazioni improvvisate e inconsistenti,in un mondo dove si è perso il senso del bello,della poesia (che poi loro sognano pure la notte);troviamo donne tutt’altro che felici e sicuramente non più felici delle nostre mamme. Credo che questa sia una delle prime generazioni dove si vedono stuoli di 30 – 40enni così disperate e sole K una pletora di donne così infelici credo non sia mai esistita. Vi siete mai accorti di quanta tristezza c’è in quello che dicono/scrivono le 35enni (e pure 40enni)?

Credete che davvero le nostre madri e nonne,a quell’età,passassero le giornate a struggersi per la solitudine,la tristezza ed il senso di vuoto che “riempiva” le loro giornate? Mi sa di no…

Non voglio dire che tutte fossero felici tutto il giorno tutti i giorni,solo che non c’era questo macigno pesante di insoddisfazione e frustrazione così diffusa sull’80% delle giovani donne dell’epoca.

Le donne di 50 fa,indaffarate com’erano a portare avanti una casa,a curare i loro figli,a seguire e sostenere le carriere dei loro mariti,neanche avevano il tempo per pensare allo sfigato 45nne che le aveva mollate per spassarsela con la cameriera conosciuta in discoteca. Insomma,ancora una volta,mi sento di dire che il cosiddetto progresso femminista,che tutta la “liberazione” e l’emancipazione non abbiano poi portato questi enormissimi vantaggi,a giudicare da come siamo messe al giorno d’oggi 😕

Noi donne non siamo esattamente fatte per le “1 night stand” che vanno così di moda… siamo ben più complicate,diciamo la verità;queste squallide situazioni fugaci non ci bastano e non ci basteranno mai J Abbiamo bisogno di sperare che il tipo della bella serata lo rivedremo pure il giorno dopo (e magari anche il mese e l’anno dopo,se ci ha convinto),abbiamo bisogno di sapere che per quel qualcuno siamo speciali e che la sera ci pensi quando si addormenta (ok,adesso la smetto). Tutto questo teatrino proprio non ci convince… perché non parla di noi.

domenica 3 gennaio 2021

LA SEDUTTRICE DI CLASSE....

LA VERA SEDUTTRICE,COME HOLLY,NON E' QUELLA CHE POSTA 250 SELFIE AL GIORNO MEZZA NUDA PER ATTIRARE SQUALLIDI PERSONAGGI CHE ANDREBBERO PURE CON QUELLE CHE NON HA VOLUTO NESSUNO.





NO.

E' QUELLA CHE DI SE' FA VEDERE BEN POCO (perché solo pochi,pochissimi,potranno farlo... sempre che ne siano degni),E' QUELLA CHE ATTORNO A SE' HA SOLO GENTE SELEZIONATA,E' QUELLA PER CUI GLI UOMINI NON DORMONO LA NOTTE,E' QUELLA CHE POI QUASI NESS1 RIESCE AD AVERE,E' QUELLA PER CUI GLI UOMINI FANNO A GARA PER POTER AVERE (ma per la vita,non per il giro di giostra).... PERCHE' HA IN SE' LA SICUREZZA,IL CONTROLLO,LA LOGICA E SA BENE DOVE VUOLE ARRIVARE.

LA VERA SEDUTTRICE E' QUELLA CHE CONCEDE QUALCHE BRICIOLA AL MIGLIORE SOLO E SOLAMENTE QUANDO (e se) VEDE QUALCOSA DI CONCRETO SUL TAVOLO.

E' QUELLA CHE NON SI PRESTA ALLE COMPETIZIONI,PERCHE',SE SA DI NON ESSERE L'UNICA,ACCOMPAGNA GENTILMENTE IL SUO AMICHETTO ALLA PORTA E LO LASCIA ANDARE VIA PER LA SUA STRADA.

LA VERA SEDUTTRICE DIFFICILMENTE LA VEDRAI PIANGERE..... PERCHE' FARA' PIANGERE TE.